Saneh Sangsuk, Una storia vecchia come la pioggia, edizioni O barra O
“Era l’inizio della stagione delle piogge … Era l’anno in cui io feci violenza alla giungla. Era l’anno in cui stavo per cambiare la mia condizione, da cacciatore a risicoltore. Era l’anno in cui la Karakét si ritrovò incinta. Era l’anno in cui io ero stremato e conoscevo una felicità senza precedenti.”
In uno sperduto villaggio della giungla tailandese raggiunto dai cambiamenti della modernità, il grande bonzo Tian incanta gli adulti e i bambini con i racconti vividi e stupefacenti di una giovinezza temeraria. Con l’antica voce di un bardo, ripercorre gli avvenimenti d’un tempo in cui la giungla onnipresente rifulgeva nel suo splendore, nutriva uomini e animali, ma era portatrice di pericolo mortale. E l’uomo, nel misurarsi con essa, era spinto quotidianamente ad affrontare i limiti della sua stessa natura.
Mettendo in scena la vita nel suo incessante divenire, ora realistico ora fantastico, l’autore presta al romanzo una lingua mirabile dal ritmo e dalla sonorità del racconto orale, percorsa da un senso poetico che accomuna tutte le cose e le loro vicende.
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