L’Elogio di Nulla e l’Elogio di Qualcosa sono due brillanti esempi speculari dell’arte dell’elogio paradossale.
Pubblicati per la prima volta in Italia, raggiungono i massimi vertici di un genere ripreso in età moderna dal celebre Elogio della follia di Erasmo. Grazie a una straordinaria maestria nello sfruttare le pieghe della lingua l’autore rivela ambiguità e contraddizioni del pensiero, comuni anche all’esperienza del lettore d’oggi.
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